Posted on: 3 Ottobre 2019 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi voglio parlarvi di un romanzo appartenente ad un genere che non ho mai portato qui sul blog poiché si tratta di un romanzo dai tratti romantici. Il romanzo in questione è Bosco Bianco di Diego Galdino.
Ringrazio l’ufficio stampa per aver scelto me e il mio blog e per avermelo inviato.

bosco bianco
Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d’infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell’amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso… “Per perdersi non serve un posto, basta una persona”

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Dicono che quelli ad occhi aperti siano i sogni migliori, perché si può decidere quando farli finire, ma non sempre è così, a volte può succedere che qualcuno ci aiuti a farli finire prima. 

Inizio con il dire che mai avrei pensato di leggere ancora una volta un romanzo a sfondo romantico e trovarlo piacevole ma eccoci qui. Ho alcune idee contrastati su questo romanzo che vi elencherò man mano. Questo non significa che il romanzo non mi sia piaciuto, tutt’altro ma che in alcuni punti avrei adottato scelte diverse.

I protagonisti sono Maia Antonini, incredula di aver ricevuto in eredità metà della bellissima tenuta di Bosco Bianco e Giorgio Betti, agente immobiliare che si fingerà Samuele Milleri per poter convincere la signora Antonini a vendere la sua parte dell’eredità. Giorgio sarà spinto dal suo cinico capo, Andrea Razzi a mettere in scena la sua finta identità. Ma il destino vuole ben altro per Maia e Giorgio perché i due vivranno una passione travolgente che li farà ricredere nell’amore. Il tutto è contornato dalla leggenda del diario di Albert Grant.

Posso affermare senza alcun dubbio che questo è un romanzo semplice, uno di quelli che vorresti leggere in una domenica pomeriggio mentre fuori piove. È molto breve, conta circa 157 pagine ma l’autore riesce a trasmettere ugualmente emozioni. Per chi ha un animo romantico, questo libro è perfetto. Io ne sono sprovvista purtroppo ma ho finito per apprezzare la storia.

L’unica critica che io posso fare a questo romanzo è che molto spesso le frasi aforistiche sembrano forzate e rende il tutto abbastanza stucchevole.

A che serve guardare, quando quello che stai cercando è un’anima? Quando ce l’hai davanti non ti servono gli occhi per capire che è quella giusta… Ti basta sentirla.

Tutto sommato è un buon romanzo, adatto soprattutto a persone sognatrici e romantiche!

VALUTAZIONE

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