Posted on: 17 Maggio 2022 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi parliamo di qualcosa di diverso di cui sono solita parlare qui sul blog. Una piccola raccolta che mi ha tenuta compagnia in questo periodo: C’è un sacco di spazio sul fondo di Elisa Malvoni.

Ringrazio di cuore l’autrice per avermi omaggiata della copia cartacea.

poesie
“C’è un sacco di spazio sul fondo” prende spunto dall’asserzione con cui il fisico Richard Feynman illustrava le opportunità dell’indagine della materia su scala nanometrica: “There’s a plenty of room at the bottom”. Fin dall’inizio della pandemia, i nostri spazi sono andati restringendosi e l’indagine privata si è soffermata sui piccoli dettagli di noi stessi e dei nostri ambienti; la linea dell’orizzonte si è avvicinata e la prospettiva si è risolta tra le mura domestiche. All’interno di queste, il punto di osservazione dell’autrice si è mosso su zampe di gatto tra i bacari di Venezia o è scivolato nell’acqua dei canali; dal San Lorenzo ha contemplato la vegetazione tardo-invernale di Montréal, dalla Garonna ha visto le piazze di Bordeaux, dal fiume di montagna il passaggio delle greggi. Pagina dopo pagina, l’autrice diventa la reporter “del piccolo ma non del poco”, abbandona l’esigenza lirica di molta poesia, registra e scrive la cronaca dei giorni delle chiusure affinché ciascuno di essi valga un ricordo.

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Come ho già affermato sul mio profilo Instagram, ho iniziato ad appassionarmi al mondo della poesia e quando l’autrice mi ha proposto questa raccolta ero felice e curiosa di leggere le sue parole. In effetti, la scelta di leggere la raccolta si è rivelata giusta!

“C’è un sacco di spazio sul fondo” è una raccolta di poesie che guarda ai piccoli dettagli a cui nel nostro quotidiano non siamo soliti prestare attenzione: da un gatto che cerca attenzioni ai piedi di un tavolo, l’odore della crema che si è soliti applicare in spiaggia, ai tavoli apparecchiati e piccoli animali.

Una descrizione minuziosa della realtà che mi ha portata alla mente le tradizioni e i luoghi dal sapore casereccio, i vecchi ricordi e scene di vita vissuta. Perché l’autrice racconta anche di sé, di ciò che vede e delle sue esperienze e questo dona un aspetto più intimo, quasi come se ci si stesse affacciando alla finestra su una vita non propria e lo si fa con timidezza e a piccoli passi. Ci parla di città, di vita e di ricordi.

Ho provato sentimenti di malinconia, felicità e di riflessione. Apprezzo molto quando un autore o autrice riesce a trasmettere, attraverso le sue parole, questi sentimenti che a volte sono necessari. Visto il periodo storico che stiamo vivendo e il fatto che le nostre vite si sono fermate o almeno rallentate, i piccoli dettagli diventano più importanti e più nitidi. Abbiamo imparato che anche quelli sono importanti anzi, direi che sono i fondamentali.

La lettura di questa raccolta è stata per me molto piacevole. È stato un viaggio che ho fatto molto volentieri e la rileggerei altrettanto volentieri. L’autrice utilizza parole che arrivano subito, entrano nella mente e tutto diventa come un film dal sapore dolce ma a tratti anche amaro.

“C’è uno spazio sul fondo” è una raccolta che consiglio di cuore a tutti quelli che sono alla ricerca di raccolte di poesie che donano molto di più che un semplice momento di lettura.

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