Posted on: 14 Ottobre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
È da un po’ che avevo in mente una rubrica del genere e finalmente porto qui la prima puntata. Da grande amante del thriller ho sempre trovato affascinante la mente degli assassini, delle tipologie di assassini che sono apparsi nella storia. Così ho deciso che in tutto il mese di ottobre di parlarvi di loro attraverso i romanzi.

Le parole “serial killer” comparvero sulle scene non prima degli anni ottanta nonostante questo fenomeno fosse già presente prima. Sotto questa dicitura furono inseriti tutti gli assassini che avevano compiuto più omicidi. Tra gli omicidi c’è un lasso di tempo più o meno breve. Questo lasso di tempo è un dettaglio fondamentale per andare a comprendere i vari tipi di killer.

La maggior parte di queste persone non presentano uno squilibrio mentale ma sono calmi e lucidi. Sta alla psicologia andare a cercare il movente che ha spinto a compiere un efferato omicidio. Grazie a ciò si è creato anche una branca della criminologia.

In generale i serial killer vengono classificati in due grandi gruppi: organizzati e non organizzati.

I serial killer organizzati hanno un’intelligenza media e pianificano con accortezza gli omicidi scegliendo con cura il modus operandi e la vittima. In qualche modo la vittima avrà un legame con l’assassino. I serial killer disorganizzati compiono gli omicidi, come dice il nome, senza una reale organizzazione ma guidati esclusivamente da un disturbo psicologico o psichiatrico e scelgono le loro vittime in modo del tutto casuale.

In base al movente possiamo distinguere ben 4 categorie di serial killer che andremo a scoprire nel corso del mese. Oggi ci occuperemo di una categoria in particolare chiamata Dominatore.

Questo tipo di serial killer si distingue dagli altri perché più che nella morte, trova piacere nel controllo totale delle sue vittime. Attraverso ciò la sua autostima ne giova. L’unico scopo è quello di avere esclusivamente il controllo sulla persona e deciderne il destino. Il dominatore gioca con il destino delle vittime, diventando egli stesso “padrone” della vita della vittima.

Esempi di questo genere di serial killer ce ne sono tanti sia ne mondo reale che nel mondo del thriller in generale. Qui in particolar modo voglio far riferimento ad un romanzo che è nel mio cuore e difficilmente ne uscirà. Il libro è scritto da uno dei più grandi autori thriller sulla scena Italia. Sto parlando di Donato Carrisi con il suo “L’uomo del labirinto”.

ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

Ho parlato abbondantemente sui miei social di questo libro e di come io ami particolarmente la scrittura di Carrisi ma qui andremo ad analizzare un altro aspetto di questo libro ossia l’uomo del labirinto e la sua psiche.

Cosa deve farsi? Passarci il tempo? È assurdo. Non sa dove si trova, chi l’ha portata lì. Ha paura. Ha fame. “Vi prego, voglio tornare a casa mia…” Ma nessuno risponde.

In questo romanzo ci troviamo di fronte ad un mostro che non sa di essere un mostro ma nello stesso tempo calcola nei minimi dettagli cosa andrà a fare la vittima, quello che dovrà succedere e finché dovrà andare avanti quel gioco. È lui il padrone della vita della ragazza, è lui che decide il destino e la vittima è nelle sue mani come un burattino.

serial killer

Il falso dottor Green farà credere alla povera Mila Vasquez di essere Samantha Andretti, la manipolerà e le metterà in testa eventi che non sono mai accaduti. L’unico scopo dell’uomo è quello di avere il controllo, di decidere lui per la vita di Mila ma mai di uccidere la vittima. Nella storia troviamo anche Bunny, colui che porterà le vittime al falso dottor Green poiché Mila non sarà l’unica vittima. Coloro che torneranno a casa non saranno più gli stessi.