Posted on: 26 Febbraio 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

È solo una questione di vendetta. Una vendetta calcolata al meglio. Una piano malefico per vendicare un torto subito qualche anno prima. Restare vigili nell’attesa del momento giusto. Programmare tutto con un solo obiettivo: far provare lo stesso dolore subito. Ma la vendetta è il mezzo giusto? Ci può liberare dal dolore?

Giulia Beyman
Di ritorno da uno spensierato fine settimana sul lago Tully, un pulmino della scuola elementare di Chilmark scompare nel nulla con sette bambini a bordo. E questa volta per Nora Cooper non si tratta solo di una sfida investigativa per aiutare qualcuno in difficoltà. Perché uno di quei bambini è suo nipote Jason.
Gli scolari sono partiti il giorno precedente da Martha’s Vineyard per la loro prima esperienza di campeggio. Una sola notte fuori casa, questo era il programma. Sulla strada del ritorno, però, la tragedia è in agguato.
Nel ristorante dove si fermano a mangiare, i due maestri che accompagnano il gruppo devono soccorrere uno degli alunni, che all’improvviso si sente male. Quando finalmente arriva l’ambulanza che porterà il piccolo in ospedale, gli insegnanti tornano nel parcheggio e si accorgono che il pulmino è scomparso, con l’autista e tutti i bambini che erano a bordo.
Per sette famiglie comincia un incubo che l’Fbi fatica a dipanare. Anche se presto diventa chiaro che il criminale ha in mente un diabolico piano di vendetta che trasforma il rapimento in una drammatica roulette russa. Perché nessun genitore sa quale dei bambini morirà e chi verrà risparmiato.

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Salve a tutti! Nella recensione di oggi vorrei parlarvi di un thriller che ho letto in anteprima ed uscito domenica. Una corsa contro il tempo per salvare sette bambini. “Il mio nome è Jason Shaldon” è il titolo ed è stato scritto da Giulia Beyman.

Ringrazio di cuore l’autrice Giulia per avermi inviato una copia cartacea e digitale. Inoltre ringrazio l’ufficio stampa per avermi proposto questa lettura.

“Il mio nome è Jason Sheldon” è la storia di un gruppo di ragazzi partiti per un campeggio. Al ritorno da questo campeggio verranno rapiti da un essere misterioso. Saranno portati in una cantina e liberati uno ad uno con delle scritte sul corpo. Messaggi misteriosi. Uno solo dei bambini è il suo obiettivo. Riuscirà ad ottenere quello che vuole?

Sulle tracce del rapitore ci sarà l’FBI. Ma ci sarà anche Nora Cooper, la nonna di uno dei bambini. La nonna di Jason Sheldon. Nora con il suo fiuto darà un’importante mano al caso. Insieme al suo compagno, agente dell’FBI, dovranno essere sulle orme di una persona. Orme che apparentemente non portavano a nulla fino al passo falso del colpevole…

“Il mio nome è Jason Sheldon” è anche l’ultimo capitolo di questa saga thriller con la protagonista Nora. Prima di questo romanzo, non è ero a conoscenza. Una saga vendutissima con i romanzi in cima alla classifica thriller. Quando mi era stato proposto questo romanzo, era già primo in classifica. In preordine.

Il romanzo è molto godibile e interessante. Ma non è esente da difetti. Il passo falso del colpevole è troppo falso. Il colpevole è stato scoperto per un solo errore. L’ho trovato un po’ troppo scontato e facile. Ovviamente questo è un mio pensiero e molto lontano dai miei gusti. Preferisco la caccia al colpevole più avventurosa.

È l’unico difetto che ho trovato in questo romanzo. Per il resto è un thriller molto scorrevole e godibile. L’ho letto nel giro di un paio di giorni e posso affermare che mi ha molto presa. Lettura consigliata!

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