Posted on: 28 Gennaio 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Nella recensione di oggi andremo a parlare di un fantasy uscito da poco in una nuova edizione per l’E/O: Il canto dell’usignolo.

usignolo
TRAMA: In un Giappone medievale mitologico, il giovane Takeo cresce in seno a una comunità pacifica che condanna la violenza ma che sarà massacrata dagli uomini di Iida, il signore del clan dei Tohan. Takeo è salvato dal nobile Shigeru, del clan degli Otori, si troverà al centro delle lotte sanguinarie tra i signori della guerra e dovrà arrendersi al proprio destino. Ma chi è davvero Takeo? Contadino, nobile o assassino? Da dove arrivano i suoi prodigiosi poteri? In un mondo fuori dal tempo, dominato da codici d’onore e da rigidi rituali di una tradizione millenaria, Takeo incontrerà per la prima volta l’amore: dovrà forse scegliere tra quest’amore, la sua devozione al nobile Shigeru e il suo desiderio di vendetta? La sua ricerca lo condurrà fino alla fortezza di Inuyama, a camminare sul “pavimento dell’usignolo”. Ma quella notte l’usignolo canterà?

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“È bello essere a casa, ma, come il fiume preme alle porte da fuori, così fa il mondo. Ed è nel mondo che ci tocca vivere”

“Il canto dell’usignolo” pubblicato pochissime settimane fa da edizioni E/O, viene presentato in una nuova bellissima edizione dopo più di 10 anni dall’edizione della Mondadori. Fin da quando ho visto questo libro in uscita nel catalogo, mi sono subito innamorata. Non ero a conoscenza di questo romanzo e accompagnato da un’ambientazione che trovo magnifica, è stato subito amore. Così mi sono fiondata in libreria il giorno dell’uscita e l’ho subito acquistato.

La storia ruota attorno al giovane Tomasu che un giorno vedrà il proprio villaggio distrutto. Salvato da Shigeru Otori, Tomasu verrà adottato da Shigeru e cambierà nome in Takeo. Qui partirà l’intera storia, dove Takeo scoprirà anche di avere capacità eccezionali. Scoperte di queste innate capacità, si allenerà, tra misteri e intrighi, per vendicarsi dell’uomo che ha bruciato il suo villaggio.

Come scritto prima, uno dei motivi per cui questo romanzo mi è subito piaciuto è per la sua ambientazione, ovvero il Giappone feudale. Da sempre innamorata del Giappone e della sua storia. Qui c’è una nota dolente: la storia non è propriamente approfondita. In questo romanzo le cose descritte di quel periodo, almeno per le ambientazioni, è veramente poco. Ho trovato veramente pochi elementi che fanno ricordare il Giappone antico e di conseguenza è difficile per il lettore immergersi completamente nel periodo storico. La geografia è completamente inventata dall’autore.

I personaggi di questo romanzo che mi sono piaciuti sono veramente pochi: il capoclan degli Otori Shigeru e Kaede. Questi sono i personaggi che più mi hanno particolarmente colpito. Shigeru è un giovane capoclan che ha come obiettivo vendicare la morte del fratello mentre Kaede è la ragazza che dovrà sposare Shigeru per compiacere i propri zii e poter adottare Takeo. Sono due personaggi che hanno spiccato per il loro carattere forte e autorevole. Gli altri personaggi non mi hanno proprio presa, troppo scontati.

La storia de “Il canto dell’usignolo” è una storia senza infamia ne lodi. Una storia abbastanza semplice con l’obiettivo finale pressoché intuibile. Ma non è quello il problema: è la mancanza di colpi di scena che lascino a bocca aperta il lettore. Inoltre, una storia abbastanza breve rispetto ai canoni a cui siamo abituati oggigiorno.

Avevo moltissime aspettative da questo romanzo, sia per la trama che dalle recensioni, ma devo dire che le ha abbastanza deluse. Mi aspettavo qualcosa di decisamente meglio, soprattutto per quanto riguarda i colpi di scena e l’approfondimento di un periodo davvero molto bello.

“I saggi ci insegnano che l’uomo nobile può e anzi deve vendicare chi è stato ucciso”

In conclusione posso dire che la storia non mi ha rapita ma voglio affermare che non è brutta. Una storia leggera e che si legge in pochi giorni. Sicuramente gli amanti del fantasy non farà impazzire ma comunque può farvi trascorrere delle tranquille ore di lettura.

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