Posted on: 1 Settembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi voglio parlarvi della mia ultima lettura, un romanzo breve ma intenso. Il romanzo in questione è: Apparenze di Tania Dejoannon.

apparenze
Nulla nella vita è come sembra. Vediamo sempre la facciata delle cose, contemplandone l’aspetto e l’utilità. Per ottenere un risultato ben preciso bisogna lavorare molto, mettendo radici sporche e intricate proprio lì, dove nessuno guarda. Tramite la vita di molti personaggi, percorreremo le tappe di un presente apocalittico, di un mondo che ha abbandonato se stesso, di un’umanità che di umano non ha quasi più nulla. Come inizierà la fine? Dalle Apparenze.

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“Ogni tanto un colpo alla porta d’ingresso lo faceva sussultare. I malati lo stavano cercando…”

Ogni tanto, come è giusto che sia, pubblico la recensione di un romanzo di un libro targato IDEA. Di questo avevo fatto la segnalazione mesi fa e finalmente sono riuscita a finirlo e posso parlarvene. “Apparenze” è una lettura perfetta per il periodo storico che stiamo vivendo.

Il tema centrale di questo libro è la pandemia ma è stato scritto nel 2011, ancora prima che il covid-19 ci colpisse. Persone da ogni angolo del mondo dovranno fare i conti con una malattia le cui origini sono sconosciute. La malattia ha la capacità di trasformare le persone in zombie spietati e dalla forza sovrumana. Le vicende che verranno presentate avverranno dapprima in Italia e in seguito ci sposteremo in Germania, Senegal e anni prima in Cina.

I protagonisti italiani sono due gruppi, uno formato esclusivamente da donne e l’altro da uomini. Alice e Valerio sono una coppia la cui vita verrà stravolta a causa di questa malattia, saranno costretti a dividersi ed essere trasportati in un campo da cui riusciranno a fuggire. Da qui inizia l’avventura in cui si aggiungeranno molti più personaggi.

“Apparenze” è stata una lettura molto forte, l’umanità perde ogni caratteristica per essere definita tale. Ogni individuo la cui vita aveva una certa importanza, adesso diventa nulla, priva di valore. L’autrice ci metterà davanti una serie di scene crude, di barbarie che faranno molto riflettere. È davvero così che finirà? È davvero così che l’umanità si estinguerà? La violenza non farà sconti a nessuno.

Ma non è tutto oscuro, anche in situazioni così apocalittiche troviamo la forza di voler reagire, la voglia di sopravvivere e la voglia di portare avanti la propria esistenza guidati dall’amore per le persone che sono importanti per noi o il voler salvare a tutti i costi una vita innocente.

Lo stile dell’autrice mi era già familiare dopo la lettura di “Un giro di smorfia” la cui recensione è presente su questo blog e ancora una volta si afferma la sua bravura e il mio apprezzamento. Nonostante il tema non sia dei più leggeri, è stato di gran compagnia e molto piacevole.

“Uomini e donne affetti da una frenesia particolare, una malattia che li rendeva animaleschi, privi di qualsiasi freno. Interrogarsi su vita, morte, paura, felicità, non aveva più senso, l’unica cosa che ne aveva era scegliere se sopravvivere o arrendersi. Alan per una volta voleva reagire, doveva reagire.”

Come si può notare, mi è piaciuto molto questo romanzo. Dal finale io spero che l’autrice abbia scelto di voler pubblicare la seconda parte perché sarei curiosa di continuare a leggere le vicende di ognuno dei personaggi. Io vi consiglio di acquistare e leggere questo romanzo, sono certa che non ve ne pentirete!

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