Posted on: 26 Novembre 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Un assassino che dopo anni ha voglia di redimersi e decide di scrivere un’autobiografia e mettere tutto sé stesso in essa. Ma la sua scomparsa, complica la cosa. Soprattutto se gli omicidi con il suo Modus Operandi, iniziano ad abbattersi sulla città…

Ringrazio di cuore “Mezzelane Editore” per avermi inviato la copia cartacea di questo romanzo!

Quando a Demetrio Avolfi, serial killer pentito, viene concessa la semilibertà, chiede anche che gli venga consentito di scrivere la propria biografia con l’aiuto del suo scrittore preferito, Luigi Diamante. Quest’ultimo, in crisi di ispirazione, è inizialmente titubante, ma, convinto dal suo editore, infine accetta. Un giorno, però, Demetrio non fa ritorno in carcere. Subito dopo viene uccisa una donna disabile, il tipo di vittima da lui preferito. Il commissario Ranieri gli dà la caccia, ma Luigi e Sonia Foschi, la psicologa che ha seguito Demetrio, non sono convinti che sia lui il vero assassino. I loro dubbi paiono venire confermati quando viene ritrovato il cadavere di una seconda vittima, questa volta non disabile. Mentre gli omicidi si susseguono, emerge un filo conduttore che lega le vittime a una tragedia avvenuta anni prima in città. Per fermarli, il commissario deve andare a fondo di questa tragedia e scoprire se l’assassino è davvero Demetrio o un suo feroce emulatore.

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Salve a tutti! Nella recensione di oggi parleremo di un thriller che ho concluso da poco: “L’immagine malvagia” di Roberto Ricci. Un romanzo in cui ho trovato alcune cose buone e altre cose che non mi sono piaciute. Cose di cui andremo a parlare.

Protagonista di questa storia è Luigi Diamante, di professione scrittore. Luigi è in crisi di ispirazione e soprattutto viene da un’ultima uscita che non ha convinto il pubblico nonostante abbia alle spalle un best-seller. Seppur in un primo momento titubante, la scintilla si accende quando conosce Demetrio Avolfi. Quest’ultimo in cerca di redenzione, vuole scrivere la sua biografia, “L’immagine Malvagia”. Così collaborerà insieme a Luigi.

Ma Demetrio scomparirà, approfittando di un momento di distrazione della guardia che lo sorveglia. E gli omicidi improvvisamente inizieranno a fioccare, con lo stesso modus operandi di Demetrio. Ma sia Luigi che la psicologa di Demetrio, Sonia Foschi, sono convinti della sua colpevolezza.

La storia si sviluppa sulla colpevolezza di Demetrio: è lui o è un suo emulatore? Che fine ha fatto Demetrio? Purtroppo le risposte a queste domande le avremo presto, verso la metà del romanzo. Questa è una delle cose che meno mi è piaciuto in quanto lasciare questo alone di mistero per il lettore, poteva dare un brivido in più. Di conseguenza, il punto rimasto è sapere chi è l’assassino.

Di per sé la storia mi è piaciuta: l’identità dell’assassino mi ha molto sorpresa. La storia dell’assassino e le sue motivazioni pure. Luigi Diamante è un protagonista che ho trovato interessante: deciso e sensibile. L’amicizia che lo lega al suo amico e la sua mamma, mi è molto piaciuta. Così come l’accenno sull’editoria

Tra i personaggi che meno mi è piaciuto è stato quello di Sonia Foschi, più che altro perché mi è sembrato un personaggio inutile ai fini della trama principale.

“L’immagine malvagia” è un romanzo non troppo lungo, conta 200 pagine. Un romanzo che però non ha brillato come speravo. Non ho trovato quel qualcosa in più rispetto ad un classico thriller. Ma se siete alla ricerca di un libro del genere, può essere di buona compagnia!

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