Posted on: 17 Settembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! In questa recensione vi andrò a parlare di un romanzo che è in uscita proprio oggi. Un romanzo che a me è piaciuto molto: “Unborn” di Christian Sartirana. In uscita per l’Acheron Books.

Ringrazio l’autore per avermi dato la copia dell’ebook!

Unborn
Lorenzo è un cacciatore di libri antichi… e un alcolizzato. La sua vita si aggira stancamente tra soffitte ammuffite, alcol, e una madre pazza affetta da deliri mistici. Ma tutto cambia quando un misterioso cliente lo invita nel paesino fantasma di Robbia, sperduto nelle nebbie piemontesi, per valutare un’inquietante Bibbia apocrifa collegata agli appunti di un professore scomparso. Mentre lavora alla decifrazione dell’antico testo, orrende energie sembrano risvegliarsi: clochard che svaniscono nel nulla, preti che si suicidano, e una sequenza di incubi che prende a tormentarlo. Una terribile verità inizia ad affiorare: una forza oscura è in procinto di pervertire e condannare l’intera umanità…

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Molto spesso sento o leggo che chi legge questa tipologia di romanzi fa sempre bene ad affidarsi a scrittori stranieri. Invece penso che anche noi italiani, seppur non in grande quantità, abbiamo dei scrittori molto bravi e che non cadono nel banale. L’autore de “Unborn”, ne è una dimostrazione. Già avevo rilasciato una recensione positiva per uno dei suoi romanzi (QUEHO, per chi vuole leggerla) e già lì, la storia mi era piaciuta molto. Anche questa non è da meno, anzi…

Protagonista di questa vivace storia è Lorenzo, un bibliotecario con la passione per i libri antichi. Lorenzo dispone di un negozio che li compra e li rivende. A cambiare la sua routine è un anziano di un paese vicino che lo telefona per la vendita di vecchi scatoloni contenenti libri. Controvoglia lui andrà ad analizzare quei libri ma il contenuto di uno degli scatoloni gli cambierà la vita. Ad aiutarlo nella sua impresa ci sarà anche il professore Magagna. Insieme formeranno un simpatico duo.

“Unborn” ha una storia davvero molto bella e che cattura tanto l’attenzione del lettore. Il libro non è lungo, conta circa 250 pagine, che a mio avviso sono state perfette. La caratteristica che più ho apprezzato è stata la presenza di scene degne di questo genere. Scrivere di queste scene non è cosa semplice perché si tende spesso ad estremizzare e questo rende tutto noioso e ridicolo, cosa che in questo romanzo non accade.

Di “Unborn” ho anche apprezzato tanto il protagonista Lorenzo. Un bibliotecario con un negozio che cerca di tirare avanti la sua attività nonostante ci ritroviamo in una realtà dove i libri sono sempre meno presi in considerazione. Il personaggio di Lorenzo mi è piaciuto particolarmente per i suoi modi taglienti e la sua coerenza in diverse occasioni.

Ma non solo Libri antichi e muffa, in questo romanzo c’è molto di più. Un’antica realtà che si manifesterà ai giorni d’oggi. Delle stramberie che vedranno coinvolto il nostro duo. Persone fuori di testa. Persone che misteriosamente scompaiono. Storie tragiche. Un storia condita con tantissimi dettagli che creeranno una storia unica e avvincente.

Un’altra caratteristica che ho molto apprezzato è stato, non esagerato, l’uso del dialetto. Questo penso che sia stato un ottimo elemento che catapulta ancora di più il lettore nella storia e che fa assaporare meglio le ambientazioni del romanzo. Piccole cittadine sperdute che mantengo le loro tradizioni.

Altro punto importantissimo, o almeno per me, è il finale. Più mi avvicinavo al finale e più speravo che non si concludesse come avevo percepito. E devo dire che l’autore è riuscito a sorprendermi. Un finale che mi è piaciuto e che non è caduto nel solito cliché.

In conclusione posso affermare che il libro mi è molto piaciuto. Non ho trovato nessun elemento negativo e che posso tranquillamente consigliare a tutti gli amanti del genere Horror o chi si vuole affacciare ad esso. Sono sicura che non vi deluderà.

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