Salve lettori! Oggi andremo ad analizzare uno degli ultimi thriller letti e che ho apprezzato particolarmente. Il romanzo in questione è: Una morte perfetta di Angela Marsons
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La stanza operativa della squadra si era riempita del fetore di morte, e che se fosse immaginario o che avesse davvero impregnato i loro vestiti e le scarpe, ormai ce l’avevano addosso.
Ormai chiunque sia passato su questo blog o abbia letto i miei post su Instagram sa che io sono una grande appassionata di thriller e non potevo non leggere un romanzo di Angela Marsons, autrice che ha pubblicato romanzi thriller di grande qualità e questo non è da meno. Questo romanzo ha tutto: azione, amicizie, sentimenti e fragilità. Inoltre si aggiunge un nuovo capitolo alle avventure di Kim Stone.
La protagonista è, appunto, l’ispettore Kim Stone, personaggio che io ho amato tantissimo e con cui sono entrata subito in sintonia nonostante il suo carattere spigoloso. E’ una donna con un forte contrasto interno, è molto burbera con le persone ma nasconde dentro di sé una forte fragilità e un passato molto complicato. Si impegna con tutta se stessa nelle indagini e durante queste, la vedremo impegnata nella ricerca di un assassino spietato che rapirà 3 donne. Stone si calerà fin dentro i panni dell’assassino e finirà con il scoprire una brutale realtà.
Con l’ispettore collaborerà un team molto competente ed umano che darà un grosso aiuto durante le indagini ed ognuno compenserà alle mancanze dell’altro e tutti insieme risolveranno il mistero.
La storia si svolge nel laboratorio di Westerley. È una struttura da brividi in cui vengono effettuati degli studi sui cadaveri che comprendono le condizioni climatiche e gli insetti. I cadaveri vengono donati legalmente. Ed è proprio in questa struttura che i conti non tornano e troveranno un cadavere che non compare nella lista che farà scattare le indagini.
Durante la lettura di questo romanzo si sentirà la tensione e ogni capitolo sarà un passo avanti nelle ricerche, pieno di colpi di scena e si vedrà sempre di più il lato umano di ogni personaggio. Sono presenti molti dialoghi che saranno sia divertenti che profondi ma tutti spiccano di una certa genialità e mai banali.
Quello che si evince da questa storia è la voglia di vendetta verso chi ci ha fatto del male, quella voglia di rivalsa e di mostrare che siamo pronti a tutto ma c’è anche un sentimento di risentimento e crudeltà. La morte non è mai la risposta a tutto questo e non esiste giustificazione che tiene.
La paura, comunque, non è un sentimento razionale. Catherine adesso era una donna adulta con un nome diverso e una vita diversa, ma la paura era della bambina di nove anni che sapeva che i suoi torturatori erano ancora liberi.
Ho apprezzato davvero tanto questo romanzo, l’ho amato fin dalla prima pagina e sono entrata in sintonia con i personaggi molto facilmente. Ho apprezzato anche il metodo di scrittura della Marsons che anche nelle scene più crude, il tocco è sempre leggero e ben gestito ma soprattutto ha un ritmo incalzante. Il finale è la ciliegina che rende la storia ancora più bella
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