Posted on: 23 Maggio 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi vi voglio parlare di un libro che ho apprezzato particolarmente perché tratta di un argomento per me molto affascinante. Il libro in questione è: Un cuore da nutrire di Motoko Iwasaki.

Ringrazio di cuore l’autrice e la casa editrice Ali Ribelli per la copia!

giapponese
“Un cuore da nutrire” è un viaggio nella cultura non solo gastronomica del Paese del Sol Levante: dall’incontro con il maestro di cucina di un grande tempio zen ai ricordi di una difficile infanzia, ogni racconto, in uno stile originale, immaginifico e allo stesso tempo leggero, sa stimolare confronti e riflessioni sul significato profondo della relazione tra cibo e anima. È un libro dedicato a chi vuole conoscere il vero Giappone e a chi rifugge dai luoghi comuni per cercare l’essenza delle cose. “E quando desidero generare dentro di me la magnanimità chiamata Daishin, un grande cuore, come una grande montagna, o un grande oceano, senza preconcetti, senza esaltazioni e condizionamenti, non posso che costruirla sulla base di questi sentimenti a me carissimi”.

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Oggi dal fruttivendolo, è toccato a me controllare lo stato di maturazione dell’anguria battendo il suo fianco. Tomp, Tomp, insieme alla risposta del cuore del frutto, tomp… Per un solo istante ho viaggiato in quel mattino d’estate giapponese

Chi mi segue da un po’ sia qui che sul mio profilo instagram ha notato il mio amore profondo per la cultura giapponese, così quando mi è stata proposta la lettura di questo libro non ho potuto fare altro che accettare e non mi sono pentita per niente! Questo libro è un affascinante viaggio attraverso le tradizioni culinarie del Giappone attraverso le parole dell’autrice, della sua famiglia e delle sue esperienze.

FONTE: animeclick.it

Il libro è raccontato in prima persona e si apre con la visita dell’autrice al tempio Eihei, tempio buddista all’esterno della città di Fukui. Ammetto che questa è stata la mia parte preferita poiché le parole che vengono riportate dei monaci e i loro comportamenti sono grande fonte di ispirazione. Il cibo non viene visto più come mezzo per sfamarci ma come una vera e propria opera d’arte che fa bene anche alla mente e allo spirito.

katsudon

Durante la lettura troveremo diverse ricette e diversi ricordi di vita dell’autrice. Dal brodo Dashi fatto in casa, il Katsudon, l’anguilla alla giapponese fino ad arrivare a dei veri e propri frutti prelibati come il cachi, l’umeboshi, delle prugne giapponesi. Ogni ricetta o prodotto viene trattato in modo veloce ma essenziale ed è stato davvero bello notare la filosofia e la preparazione dei piatti.

brodo DASHI
FONTE: nonnapaperina.it


Al centro del libro troviamo anche delle foto a colori che mostrano i luoghi, i prodotti e le ricette di cui si parla. Oltre ai piatti giapponesi, possiamo anche leggere del lavoro nelle risaie, i trasferimenti dell’autrice e protagonista, delle differenze che ci sono tra la cucina e i prodotti italiani rispetto a quelli giapponesi.




Il ritmo del ciclo annuale delle piante è identico a quello dei miei ricordi d’infanzia. Averlo qui, vicino alla mia vita, per me è un miracolo e mi dà gioia.


Questo libro mi ha tenuta compagnia ogni sera prima di andare a dormire, è stata una compagnia molto piacevole ed interessante. Oltre ad essere scritto in modo alquanto semplice ma bene, è stata una fonte di ispirazione e conoscenza. Io consiglio vivamente l’acquisto soprattutto a chi è amante della cultura e cibo giapponese!

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