Posted on: 4 Maggio 2022 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

La storia che sto per raccontare è intrisa di vendetta. Ci sono certi crimini che non devono essere lasciati impuniti. Una madre disposta a tutto per i suoi figli

Ringrazio di cuore la casa editrice per avermi inviato la copia cartacea del romanzo!

Due uomini. Una notte nera come la pece. Una sgangherata Fiat Argenta procede incerta verso l’orfanotrofio Sant’Eufemio. È in questo luogo insospettabile che il Circolo dell’Amore, una loggia pedofila di stampo massonico, tiene i propri incontri segreti. Poche ore dopo la strana coppia è di nuovo all’opera. Questa volta si aggira per i boschi di castagno che circondano l’orfanotrofio, alla ricerca di un posto adatto per occultare un piccolo cadavere. Nel bagagliaio dell’auto, infatti, è nascosto il corpicino di una bambina. La bimba è morta da poco. Uccisa. Forse in un tragico incidente, o forse no. Alcuni anni dopo, dei religiosi verranno trucidati, uccisi in modo bizzarro tramite oggetti ispirati alle pedine del monopoli. Comincia così una corsa contro il tempo che vedrà il killer agire nell’arco di pochi giorni, seguendo un evidente e ben orchestrato piano di morte.

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“Tutti giù per terra” è un romanzo breve, un romanzo thriller, che racconta la storia di una madre che ha un unico e solo obiettivo: portare morte tra chi ha fatto del male ai suoi figli. Così inizia una caccia all’uomo, uno ad uno cadranno vittime di brutali assassinii.

L’identità dell’assassino, ai lettori, è nota. Ida è una donna che ha lavorato nell’orfanotrofio con l’obiettivo di racimolare quante più informazioni possibili sui suoi figli rinchiusi lì dentro. Andava tutto bene fino ad un tragico epilogo…

I protagonisti di questo massacro? Una loggia di preti pedofili. In un orfanotrofio malmesso scateneranno le loro più viscide perversioni in un gioco malato. Ecco, questa è una cosa che non mi ha fatto impazzire. La figura del prete pedofilo credo sia stata molto abusata e in questo romanzo non è diverso.

Ma nel mezzo di tutto questo, non possono mancare le figure che daranno la caccia alla donna: le forze dell’ordine. Sarà creata una squadra con il compito di porre fine a questa violenta scia, capitanata da Nadia Moschetta, profiler, e l’ispettore Orsimarsi.

Se il personaggio di Nadia Moschetta mi è piaciuto per via della sua acutezza, non posso dire altrettanto dell’ispettore Orsimarsi. Quest’ultimo mi ha dato l’impressione del classico ispettore da thriller, un personaggio che non spicca.

Come scritto prima, la storia è piuttosto breve, conta circa 230 pagine. La storia scorre piuttosto bene, non ho trovato punti morti o parti noiose e seppur con qualche elemento classico, è carina. Di tutto il romanzo, la cosa che meno mi è piaciuta sono i personaggi. Nessuno mi ha colpita particolarmente.

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