Una famiglia sarda con le sue difficoltà e i suoi segreti, ritratti di famiglia e sogni per cui si lotta fino alla fine. Un turbinio di emozioni e aspirazioni che porterà destini diversi.
Salve lettori!
Oggi vi parlerò di un romanzo di narrativa, una delle mie ultime letture: Tre ritratti di Daniela Piu
Ringrazio di cuore l’autrice per la copia del libro!
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“Tre ritratti” è la rappresentazione di più sfaccettature di una famiglia che vive in Sardegna. A parer mio, però, non ci troviamo davanti solo tre ritratti ma ci sono diverse personalità degne di essere notate.
Il romanzo si apre con le due sorelle Vanessa e Felicita che passano il natale insieme. Da qui inizia anche il racconto delle loro storie. Vanessa e Felicita sono due donne diverse, Vanessa è una donna passiva e contraria ad eseguire qualsiasi tipo di lavoro. Felicita invece è la sorella maggiore dal carattere duro e a volte scorbutico. Attraverso un diario si viene a conoscenza dell’esistenza del loro fratello, Marcantonio.
Marcantonio ha un animo sensibile ed è molto intelligente. Purtroppo il suo essere non veniva accettato dalla comunità perché Marcantonio è un ragazzo omosessuale. Durante la lettura verrà mostrato il suo amore per un ragazzo e di come lui è costretto a mascherare tutto questo adattandosi ad una società omofoba e basata sulle apparenze.
Attraverso Marcantonio conosciamo Checca che durante il suo matrimonio con Scotòforo mette al mondo Emilia.
Emilia è il terzo ritratto di questo libro. Emilia è una ragazza audace e piena di sogni, una di quelle persone che non si arrende. Dopo uno scambio culturale in Spagna, la ragazza decide che il suo destino è il cinema così inizia i suoi studi e si ritroverà davanti una realtà dura: Il mondo del cinema non è tutta rosa e fiori.
La vita di Emilia è in giro per il mondo. Si trasferisce prima in America, poi in Spagna e in giro per l’Italia ma in particolar modo a Roma.
La strada di Emilia sarà lastricata di difficoltà e dopo aver prodotto cortometraggi si rende conto del suo bisogno di stabilità. Con Emilia veniamo a conoscenza di Eros. Eros ha una personalità diversa da Emilia, lui vuole a tutti i costi diventare famoso nel cinema.
Dopo aver tentato il tutto e per tutto, si butta nella letteratura producendo libri notevoli. La vita di Eros è un tipico esempio di come la forzata ambizione non sia sana. Eros vuole la gloria ma sarà proprio il suo desiderio a portarlo su strade perdute.
All’interno del romanzo troveremo anche frasi in lingua sarda che, nonostante io non conosca questo dialetto, hanno reso la lettura più immersiva e piacevole.
Un dettaglio che merita tanti complimenti è lo stile di scrittura dell’autrice, l’ho apprezzato molto. Non ci sono state parti che mi abbiano annoiata o vuote, il romanzo scorre velocemente.
La prima parte è più lenta mentre con l’entrata di Emilia in scena diventa tutto molto più veloce e piacevole. Difatti, ho molto apprezzato il personaggio di Emilia e la sua storia.
La narrazione è contraddistinta da salti nel passato e in questo caso bisogna fare più attenzione perché si rischia di perdere il filo. Niente di particolarmente complesso o che disturba la lettura.
Personalmente ho apprezzato questo romanzo, l’ho trovata sincera e pulita e una storia molto vicina alla quotidianità e alla semplicità. Non posso far altro che consigliarne la lettura!
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