Posted on: 14 Giugno 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Il caos più totale. Un salto tra varie dimensioni con il protagonista. Una realtà fantasy e una realtà attuale. Tutto a Milano.

Ringrazio l’autore per avermi inviato la copia!

Un gruppo di amici condivide la scoperta delle emozioni. Trevien, il protagonista, attraverso continui salti nel tempo, peripezie e colpi di scena, beve tutta d’un fiato la vita. Alla continua ricerca dell’ignoto e nel tentativo di superare e abbattere quelle barriere che la natura ci pone, lotta con i suoi fantasmi fino al parossismo. L’autore, Piero Iiriti, con molta chiarezza e immediatezza tratteggia realtà e situazioni molto divertenti. La narrazione è vivace, dal ritmo sostenuto e rende chiaramente l’idea della fragilità umana che spesso si cela dietro pareti trasparenti.

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Salve a tutti! Nella recensione di oggi parlerò di un romanzo molto particolare. Un romanzo un po’ troppo particolare: “Telmabeth” di Piero Iiriti.

Purtroppo con questo romanzo non ho trovato molta affinità, anzi. È un romanzo che non mi è piaciuto ma andrò a dare le mie motivazioni che sono molto soggettive.

Non sono riuscita a trovare un senso alla storia, mi spiego: il lettore viene catapultato all’interno della storia che si alterna tra due realtà: una attuale e una fantasiosa. Una che descrive la vita in questa città mentre l’altra una storia distopica. Il cambio di dimensione è troppo netto e non sono riuscita a capire se c’era un collegamento tra le due. All’inizio del romanzo si rimane un po’ troppo confusi.

Nella realtà “nostra” mi ha dato semplicemente l’esigenza di provare a filosofeggiare. In quella “fantasiosa” le vicende accadono. Il protagonista si trova ad essere travolto da eventi che non sono dipesi da lui. Non sono riuscita a trovare un obiettivo nelle storie.

Non sono riuscita a legare con nessuno dei personaggi, tanto meno il protagonista, Trevien. Non sono entrata in sintonia con lui né tanto meno a capirlo. Ribadisco che è tutto un parere personale.

Lo stile dell’autore nel raccontare la storia è anche molto particolare. Uno stile molto diverso dalla classica narrazione che purtroppo non ho gradito molto. Mi ha dato l’impressione di rendere la storia ancora più confusa. Forse era intenzione dell’autore di particolareggiare la storia ma a me non è arrivato.

Potrei far un discorso filosofeggiante, provando a scrivere di un viaggio onirico, una ricerca o salto dimensionale ma dovrei essere onesta e tutte queste sensazioni, che avrebbero dovuto esserci, non me le ha date.

La storia potrebbe anche essere carina ma per me e per i miei gusti è strutturata in modo molto confusionario. Mi è sembrato di leggere due storie diverse. Purtroppo il romanzo non è stato di mio gradimento.