Posted on: 2 Gennaio 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Dopo un po’ di tempo si ritorna con una nuova recensione. Il libro di oggi parla di una storia di una famiglia siciliana. Il titolo è: “Se avessi avuto gli occhi neri” di Gianfranco Sorge.

Ringrazio di cuore l’autore per avermi omaggiata della copia cartacea!

Può il colore degli occhi incidere sulla vita di una persona, condizionandola? A seguito di un tentato suicidio, Stella finisce ricoverata in psichiatria e da lì prende le mosse il racconto della sua sofferta esistenza. Costretta a subire il matrimonio con Sebastiano, un uomo potente che non ama, tenterà di ottenere il proprio riscatto attraverso i figli. Santa, la primogenita, riuscirà a crearsi una vita indipendente. Carmelo avrà invece un’esistenza tormentata fin dalla nascita, quando il padre lo rifiuta perché non ha gli occhi neri come i veri “masculi siciliani”. Se avessi avuto gli occhi neri è anche un affresco della Sicilia dai primi del Novecento a oggi, che esplora la condizione delle donne siciliane, l’evolversi della famiglia, i mutamenti della società. Un viaggio alla ricerca di identità negate, della propria verità e del difficile percorso per accettarsi ed essere accettati. Una saga familiare dall’imprevedibile finale.

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“Se avessi avuto gli occhi neri” è un ritratto di una famiglia siciliana. Un ritratto non tanto felice ma che alcuni componenti riusciranno a trovare la vita giusta. È il ritratto di una società, poco dopo la metà del ‘900, bigotta e antica, attenta alle tradizioni e subito pronta a giudicare.

La storia parte con il tentato suicidio di un’anziana Stella che si ritroverà poi, ricoverata in ospedale. Qui incontra un medico alla quale racconterà la sua storia. Così parte il racconto di questa famiglia, dalla sua gioventù fino ai giorni in cui il romanzo è ambientato. Stella racconterà della sua turbolente vita accanto ad un uomo che non sempre l’ha rispettata fino all’amore per i propri figli.

La prima parte è incentrata su Stella, vittima di un periodo in cui l’uomo che sposavi, molto probabilmente non lo amavi. Sebastiano, suo marito, è un uomo burbero che non farà altro che rendere la vita di Stella difficile. È un uomo ligio delle tradizioni siciliane. Stella e Sebastiano avranno due figli: Santa e Carmelo.

Nella seconda parte si continua il racconto ma questa volta come protagonista ci sarà Carmelo, dalla sua difficile infanzia fino alla decisione di cambiare sesso e diventare Melissa. Carmelo sarà maltrattato dal padre, non riceverà le stesse cure che invece la sorella riceve. Diventato maggiorenne sarà costretto dal padre ad abbandonare la casa dove si trasferirà a Milano e proprio in questa città capirà tantissime cose su sé stesso. Farà inoltre la conoscenza di Armando che sarà il tramite con la quale farà conoscenza del suo attuale marito. Inoltre, la storia verrà raccontata alla figlia di Santa che non ha potuto vivere al meglio la storia della famiglia.

Altro punto che ho trovato interessante è il femminismo e del periodo in cui quest’ultimo si stava molto diffondendo. È un tema che verrà preso in considerazione spesso all’interno del romanzo tra i personaggi.

Stella è una donna che ha sempre provato di essere forte nonostante abbia un marito che non la rispetta. Molto è cambiato dalla nascita dei figli che saranno la sua forza. Infatti accetterà le scelte di Carmelo e lo asseconderà nei suoi intenti.

Sebastiano, come accennato, uomo burbero che adorerà solamente la sua prima figlia Santuzza.

Questo romanzo è davvero molto carino, mi è piaciuto molto leggerlo. Un racconto fatti di drammi alla quale molti sapranno rispondere al meglio. È un romanzo non molto lungo ma nonostante ciò è capace ad intrattenere il lettore. Consiglio la lettura a tutte le persone che amano le storie del ‘900 e che riguardano eventi familiari.

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