Buonasera lettori e benvenuti in questo primo articolo e recensione qui sul blog. Dal titolo dell’articolo capirete di che libro voglio parlare, ebbene si, voglio parlarvi di: Pulp di Charles Bukowski. Ho voluto iniziare proprio da questo perchè è uno dei miei romanzi preferiti scritti da uno dei miei scrittori preferiti. Andiamo ad analizzarlo!
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“Spesso le parti migliori della vita erano quando non facevi assolutamente niente, stavi solo a rimuginare, a riflettere. Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.”
Libro pubblicato nel 1994 dopo la morte di Bukowski. Questo è uno di quei romanzi in cui lo stile dell’autore è molto visibile. In pulp, Bukowski utilizza un linguaggio senza abbellimenti, ancor più dei suoi romanzi scritti negli anni passati.
Vengono descritti i vari incontri e appostamenti che Nick Belane, protagonista del romanzo, esegue per 3 clienti diversi delle richieste al limite del surreale. Troviamo temi classici dei romanzi di Bukowski come l’alcol, le scommesse sui cavalli e il sesso. Quest’ultimo tema viene affrontato in modo del tutto diverso, Belane non ne fa un’ossessione come Chinaski, protagonista dei suoi romanzi ed alter-ego dell’autore.
Belane è una persona debole e non ha nulla da perdere, tanto che pensa di togliersi la vita. L’unica ragione per cui continua a rimanere in vita sono proprio i tre casi che gli vengono commissionati e che alla fine ne sarà sopraffatto.
Una figura simbolica e molto interessante è la signora morte. Bukowski la presenta come una bellissima donna che diventa cliente dello sfortunato detective. Qui possiamo fare una riflessione: Bukowski ci lascia proprio con questo romanzo e descrive la morte come una cliente con cui bisogna trattare e che ci mostra come sia fondamentale dare un senso e un fine alla vita.
Quindi eccomi lì. Seduto ad ascoltare la pioggia. Se fossi morto in quel momento nel mondo intero non si sarebbe versata neppure una lacrima. Non che lo desiderassi. Ma era strano. Quanto solo poteva diventare un babbeo? Ma il mondo era pieno di vecchi stronzi come me.
Ho adorato questo romanzo come adoro la scrittura di Charles Bukowski. Il dettaglio che più mi colpisce in ogni opera di questo meraviglioso autore è proprio la scrittura e i suoi modi di descrivere la realtà: sempre così cruda e la mostra, così, senza alcun abbellimento con uno sprazzo di tristezza e malinconia. Se non lo aveste già fatto, date un’occhiata e sono sicura che non ve ne pentirete!
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Non conosco questo autore. Ho sempre temuto un po d avvicinarmi ad un tipo di scrittore un po distante dai miei gusti. Ma ad ogni modo mi hai incuriosito.
Comprendo la diffidenza verso qualcosa che non appartiene ai nostri gusti ma se posso permettermi di darti un consiglio, prova a leggere un romanzo di Bukowski. In ogni caso, sarà una nuova esperienza 🙂
Mi dico sempre che devo provare qualcosa di nuovo ma poi mi freno.
Chissà che non sia la volta buona!!