Posted on: 2 Ottobre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Benvenuti in una nuova puntata dove si chiacchiera e si mette in luce un argomento purtroppo ancora attuale. Il mondo del bookblogging in questi giorni ne ha parlato abbondantemente e ho sempre sperato che non dovesse servire. In una trasmissione su Canale 5, a seguito di un’affermazione molto grave di un concorrente del Grande Fratello, si è giustificato un dittatore italiano, tale Benito Mussolini.

Inutile affermare che umanamente sono disgustata dall’accaduto e che ormai trovo curioso il dover sottolineare che la giustificazione delle gesta di un uomo che ha permesso a gente innocente di morire sia un atto ignobile verso la vita stessa. Purtroppo queste frasi le avrete sentite almeno una volta nella vita, personalmente ne ho avute tante di discussioni sull’argomento. A causa di ciò mi sono incuriosita di dove si trovasse la verità e ho iniziato a cercare dei libri che mi potessero aiutare e mi sono imbattuta in un saggio che ho trovato molto interessante. Il saggio in questione è: “Mussolini ha fatto anche cose buone” di Francesco Filippi.

Questo saggio mira a combattere tutti i falsi miti che aleggiano intorno alla figura del duce e spiega esattamente dove si trova la verità. Molti (quelli da “storia da bar”) si chiedono: E le pensioni? E la bonifica delle terre? Chi ha dato la casa agli italiani? Ecco, tutto questo non appartiene alle gesta del regime fascista ma a leggi precedenti. Il primo sistema pensionistico fu istituito nel 1895, la bonifica delle terre fu avviato prima del regime fascista e in 20 anni è stato bonificato solo il 6% delle terre, la legge sulle case popolari risale al 1903. Queste sono solo le più famose bufale che esistono circa il ventennio.

Girando sui social, parlando con le persone capita ancora che ci sia qualcuno che inneggia ai “tempi d’oro” in cui tutto andava bene perché c’era lui dimenticando che stanno inneggiando alla morte, una mancanza di tatto e delicatezza verso chi il periodo l’ha vissuto davvero, di chi la morte l’ha vista davvero. Mia nonna era solita dire “i soldati tedeschi erano cattivi, rubavano, uccidevano, rapivano i giovani”, mi raccontava gli orrori di chi il periodo l’ha vissuto. Perché ci tocca ancora oggi avere gli occhi di fronte a dei gesti così ovvi? La stazione di Milano vale la vita? A voi l’ardua sentenza.

Non siamo qui per parlare di storia perché penso che chiunque sia in grado di aprire un libro di storia o fare una ricerca su Google, il mio intento è la riflessione su un tema che sta diventando fin troppo comune, fin troppo normalizzato nella nostra società e quando si normalizzano concetti del genere diventa pericoloso. È pericoloso normalizzare il concetto di discriminazione, di razza, di disuguaglianze.

Da studentessa di Scienze Politiche ci tengo a sottolineare anche una cosa:

L’articolo 4 della legge Scelba

La norma, all’articolo 4, sanziona infatti chiunque «promuova oppure organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista». Per i trasgressori la pena prevista è da cinque a dodici anni. Inoltre, la stessa legge punisce chiunque «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». E dunque anche la propaganda.
FONTE: Open.Online

Ricordiamoci che l’ignoranza è una scelta così come la violenza ma tutto ciò può essere cambiato attraverso la lettura e l’informazione. Spero che chiunque stia leggendo questo articolo possa comprendere la reale portata di tale argomenti, valutare una società che guarda avanti senza rimuginare (sbagliando) sul passato ma costruire una società libera da preconcetti, libera dai falsi storici che può portare alla distruzione di una combattuta liberazione e alla distruzione della memoria di chi ha lottato per un mondo più giusto.