Posted on: 13 Febbraio 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

La guerra è una condanna. La guerra è un fallimento per tutti. La guerra non porta mai niente se non distruzione e morte. Nella storia si sono viste tante pagine buie dove il teatro di guerra non ha fatto altro che sconvolgere la vita, per molti anni, di tantissime persone. Persone che quella guerra non volevano. Il massacro di Torreón ne è un chiaro esempio.

Torreón
Matanza è la storia di uno spaventoso massacro realmente avvenuto nella città di Torreòn, durante la rivoluzione messicana. Protagonista del romanzo è Juana, una ragazza indigena che viene avviata alla prostituzione da un abietto sfruttatore. Travolta dalla violenza di una guerra senza fine, Juana cerca di riscattare se stessa e dà voce agli ultimi della sua terra, quei popoli nativi, che pur costituendo l’anima più antica della nazione messicana, lottano ancora oggi per avere diritto a un futuro. La mattanza di Torreòn, rimasta impunita, è una delle pagine più buie e sanguinarie dell’intera storia dell’America Latina.

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Salve a tutti, nella recensione di oggi andremo a parlare di una delle pagine più buie della storia del Messico: Il massacro di Torreón. Questo massacro è durato appena due giorni eppure si è scritto un episodio che ha condannato un paese. Un massacro ancora oggi impunito. Questa storia fatta di violenza e atrocità è descritta davvero molto bene in questo romanzo: Matanza di Giampaolo Galli.

Ringrazio l’autore per avermi inviato una copia cartacea del suo romanzo.

“Matanza” è una storia di violenza e di come la guerra può far male. Protagonista di questa storia è Juana, una giovane ragazza venduta dalla madre per diventare una cameriera di un signore, Don Felipe. Ma così non andrà: ella verrà presa di mira dall’attenzione di Don Felipe. In seguito verrà venduta come prostituta ad un altro uomo: Osvaldo.

Con lo scoppio della rivoluzione in Messico, Osvaldo e le sue donne si trasferiranno a Torreón. Questa città sarà presto preda della rivoluzione e dei suoi effetti ma darà anche una possibilità di libertà a Juana. In questa città farà la conoscenza di un tenente che si innamorerà di lei e che darà una nuova speranza a Juana.

Non ero a conoscenza di quest’orribile massacro e di quanto fosse crudo. Ma grazie a questo romanzo ne sono venuta a conoscenza. Il romanzo non è lungo, conta quasi 250 pagine eppure l’autore è stato molto bravo nel ricreare al meglio quella situazione. È un romanzo violento e con scene molto crude che rappresenta in pieno quello che la popolazione di Torréon ha vissuto sulla propria pelle.

Un altro cenno storico importante è la comunità cinese. In questa città molti anni prima si era stanziata una comunità cinese che stava aiutando la popolazione locale. Nel romanzo a rappresentare questa comunità è Wang Bao, il proprietario di un ristorante di Torreón. Sarà infatti proprio Wan Bao il primo a dare una via di fuga a Juana che non verrà portata a termine per via della rivoluzione. In questa “Matanza” ci sarà un piccolo genocidio di questa popolazione asiatica.

Juana è una ragazza che fin da subito ha dovuto capire di quanto la vita possa essere difficile e di quanto bisogna lottare per la propria libertà. Nel romanzo seppur descritta come la protagonista, non l’ho percepito così tanto. C’è stata un’alternanza nel raccontare la sua storia e di quello che le accadeva intorno con tutti i personaggi della rivoluzione. Questo però è un elemento che mi è piaciuto lo stesso.

In conclusione posso affermare che è un romanzo di narrativa storica davvero molto interessante e che posso sicuramente consigliarne la lettura!

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