Posted on: 29 Maggio 2021 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Un brutto incidente che ti cambia, spezza i tuoi sogni e ti costringe a vivere con quello che capita. Una storia di rassegnazione. Nella recensione di oggi vorrei parlarvi di un romanzo breve molto particolare, “L’uomo a pedali” di Roberto Bonfanti.

Ringrazio l’autore per la copia!

“Vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante”: questa è la consapevolezza a cui Sergio sente di essere giunto alla soglia dei trent’anni, dopo aver passato l’adolescenza a inseguire un sogno a cavallo di una bicicletta e aver trascorso la seconda parte della sua vita a cercare di tenere a galla il suo animo inquieto sul filo di un’esistenza assolutamente ordinaria. A fare da spartiacque fra il prima e il dopo c’è stato un brutto incidente che ha mandato in frantumi il suo ginocchio sinistro insieme a ogni possibile illusione. Proprio in occasione del suo trentesimo compleanno, però, Sergio ha scelto di risalire in sella per riassaporare le sensazioni che lo avevano accompagnato da ragazzino e fare definitivamente pace con il proprio passato e il proprio presente. Così, nel corso di una lunga pedalata nel cuore della notte, i ricordi dell’intera sua vita gli scorrono nella mente come chilometri di una lunga corsa su quella bicicletta che ha tanto amato.

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“L’uomo a pedali” è la storia di Sergio, una storia fatta di sogni ma che ad un punto della sua vita ha dovuto rinunciare. Una storia davvero molto triste quella di Sergio. Da bambino si appassiona al Ciclismo grazie anche a suo nonno. Così decide anche lui di percorrere questa strada, montando su una bicicletta e allenandosi.

Ma il destino non sempre è così carino: durante una delle gare, Sergio ha un brutto incidente. Il suo ginocchio non tornerà più come prima. Non potrà più partecipare alle gare. Non riuscirà più a gareggiare come prima. Ed è qui che la sua vita che precipita.

Sergio sarà costretto a vivere una vita che mai avrebbe pensato di vivere. Un tipo di vita che da piccolo odiava. Vivere senza poter inseguire nessun sogno. Così vivrà di quello che capita, tra le chiacchere e il lavoro, con qualche storia.

“L’uomo a pedali” è una storia triste con un epilogo ancora più triste. La storia di Sergio colpisce e ti entra dentro. L’autore, con la sua scrittura, è stato davvero molto bravo a trasmettere la tristezza che trasuda tra le varie pagine.

Inoltre per l’intero romanzo ci sono tantissimi riferimenti al ciclismo e alla sua storia. Episodi accaduti molti anni fa e rievocati tra queste pagine. Un dettaglio che chi ama questo sport non può non apprezzare.

Ma non solo tristezza. Il libro ci parla anche di sogni: è sempre importante tenere bene in mente quali sono i nostri sogni e desideri e quanto più possibile, inseguirli. Cercare di inseguire i sogni è la chiave per poter vivere una vita quanto più simile l’abbiamo immaginata.

Il libro è breve, conta meno di 150 pagine, ma è un libro davvero molto carino. Un romanzo drammatico.

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