Posted on: 6 Marzo 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Nella recensione di oggi andremo a parlare di una delle mie ultime letture: Layla di Massimo Piccolo.

Ringrazio di cuore l’autore per avermi inviato la copia cartacea!

layla
In una Napoli reale e contemporanea, cinque ragazzi stanno per vivere quello che sarà l’anno più incredibile e agghiacciante della loro intera esistenza. Nel normale scorrere delle giornate di cinque ragazzi del liceo, tra passioni, aspirazioni e i naturali intoppi del diventare adulti, si insinua, silenzioso e lento come un serpente che muove in una notte senza luna, la realtà, fatta di misteri e accadimenti inspiegabili, che da migliaia di anni accompagna, discreta e presente (rivelandosi solo a piccoli sprazzi – ora in una cappella chiusa, ora in un dipinto, ora nelle fattezze di una Madonna col Melograno), l’esistenza di Partenope e della città di Napoli.

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“I veri fantasmi sono le persone strappate alla morte che hanno, però, già abbandonato la vita…”

“Layla” è un romanzo che incuriosisce fin dalle prime pagine, anzi, solamente leggendo la trama. Un romanzo che ho accettato molto volentieri di leggere.

Il romanzo è ambientato a Napoli, una città che di esoterismo ne è intrisa. Una città con molti misteri e moltissimi posti occulti da visitare. Sicuramente il luogo perfetto come ambientazione per questo tipo di storia. Protagonista è Layla. Una ragazza che come questa bellissima città ha molti misteri. Appena arrivata a Napoli e abbandonata dai vecchi amici, cerca di costruirsi una nuova vita. Sulla sua strada incontrerà tre ragazzi con cui legherà subito e diventeranno migliori amici: Sara, Gabriel e Tommaso detto “Pisto”.

La prima parte di questo romanzo scorre nella normalità della vita di classici diciassettenni: scuola, andare alla loro pizzetteria preferita, feste… Però in questa normalità spicca tra tutti il personaggio chiamato “La Sposa”. Un personaggio molto misterioso che ci viene presentato mentre è intenta a svolgere i suoi compiti: liberare le persone dai loro “mali”. Questo è un personaggio che avrà molta importanza nel finale. Il finale è la parte che più colpisce: l’ho trovato non molto felice ma che mi è piaciuto molto e che ho trovato perfetto per questa tipologia di romanzo.

La parte che più mi è piaciuta di questo romanzo sono i personaggi: li ho trovato semplicemente perfetti. Soprattutto è molto difficile riuscire a creare dei personaggi così giovani e non cadere nel banale, con atteggiamenti che il più delle volte non corrispondono a quelli di un ragazzo. Li ho trovati molto credibili ma soprattutto ho adorato Gabriel e “Pisto”. Due personaggi che rappresentano l’amicizia vera.

Un altro punto forte è lo stile di narrazione: vi saranno piccole vicende, scambi di messaggi ed estratti dal blog di Gabriel che fanno entrare ancora di più il lettore in sintonia con i personaggi e capire la psicologia di essi. Una parte che ho trovato davvero molto interessante.

“Layla” è un romanzo pieno di misteri sempre più fitti dove moltissime saranno le teorie che il lettore si creerà fino a convergere in un finale che vi sorprenderà.

“So che tu non ci credi, ma ci sono cose che non si possono spiegare… impara a farci l’abitudine!”

Tirando le somme, voglio dire che questo romanzo mi è piaciuto. Un romanzo che mi ha incuriosita molto e che mi ha spinta a leggerlo molto velocemente per la curiosità e il finale. ROMANZO PROMOSSO!

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