Posted on: 25 Marzo 2019 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 2

Buongiorno lettori, pochi giorni fa ho pubblicato sul mio profilo Instagram la lettura di questo romanzo e finalmente ne posso parlare anche qui sul blog. Il romanzo in questione è: Isola di neve di Valentina D’urbano.

isola di neve
TRAMA: Un’isola che sa proteggere. Ma anche ferire. Un amore indimenticabile sepolto dal tempo. 2004. A ventotto anni, Manuel si sente già al capolinea: un errore imperdonabile ha distrutto la sua vita e ricominciare sembra impossibile. L’unico suo rifugio è Novembre, l’isola dove abitavano i suoi nonni. Sperduta nel mar Tirreno insieme alla sua gemella, Santa Brigida – l’isoletta del vecchio carcere, abbandonato -, Novembre sembra il posto perfetto per stare da solo. Ma i suoi piani vengono sconvolti da Edith, una giovane tedesca stravagante, giunta sull’isola per risolvere un mistero vecchio di cinquant’anni: la storia di Andreas von Berger – violinista dal talento straordinario e ultimo detenuto del carcere di Santa Brigida – e della donna che, secondo Edith, ha nascosto il suo inestimabile violino. L’unico indizio che Edith e Manuel hanno è il nome di quella donna: Tempesta. 1952. A soli diciassette anni, Neve sa già cosa le riserva il futuro: una vita aspra e miserabile sull’isola di Novembre. Figlia di un padre violento e nullafacente, Neve è l’unica in grado di provvedere alla sua famiglia. Tutto cambia quando, un giorno, nel carcere di Santa Brigida viene trasferito uno straniero. La sua cella si affaccia su una piccola spiaggia bianca e isolata su cui è proibito attraccare. E proprio lì che sbarca Neve, spinta da una curiosità divorante. Andreas è il contrario di come lo ha immaginato. E bellissimo, colto e gentile come nessun uomo dell’isola sarà mai, e conosce il mondo al di là del mare, quel mondo dove Neve non è mai stata. Separati dalle sbarre della cella, i due iniziano a conoscersi, ma fanno un patto: Neve non gli dirà mai il suo vero nome. Sarà lui a sceglierne uno per lei.

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Mi chiedo sempre dove sei. Mi chiedo sempre se da qualche parte ci sei ancora. Se qualcuno, prima o poi, si ricorderà di noi e verrà a cercarci.

Premetto che questa è la prima volta che leggo un romanzo scritto da Valentina D’Urbano e ne sono rimasta così estasiata che ho deciso di recuperarli tutti, sono sicura che non me ne pentirò.

La storia inizia con l’intreccio dei destini di 4 personaggi: Manuel ed Edith, le cui vicende sono ambientate nel 2004, Neve ed Andreas, ambientata nel 1952. Entrambe le vicende sono ambientate a Novembre, isola il cui tempo sembra scorrere diversamente dalla penisola.

1952, Santa Brigida, isola su cui si trova il carcere in cui vengono rinchiusi solo gli assassini, un detenuto è stato appena trasferito, Andreas Von Berger, un violinista tedesco molto famoso in patria. Durante il trasferimento lo sguardo di Neve si incrocia con quello di Andreas e da quel momento nascerà un amore ed un fortissimo legame tra loro. Neve è una ragazza di 18 anni dal carattere estremamente forte. Ha sette sorelle e lavora insieme al padre, alcolista e violento verso tutta la famiglia, inclusa Neve. La ragazza sembra quasi non appartenere a Novembre, è intelligente, ribelle e bellissima con i suoi capelli biondi.

Dopo l’incontro con Andreas, in lei cambia qualcosa: non riesce a distogliere il pensiero dal musicista, lei ha bisogno di quell’unica persona di cui si fida in tutta l’isola. Insieme sognano un futuro fuori da Santa Brigida e lontano da Novembre. Ma il destino non sarà molto buono con loro e ben presto perderanno ogni speranza e i sogni di libertà svaniranno lasciando sull’isola degli indizi e in particolare un violino: il Guarneri del Gesù. Questa storia è stata sepolta con gli anni ma, nel 2004, una violinista tedesca, Edith e Manuel la porteranno alla luce.


Ci sono cose che devono restare sepolte nei posti bui della memoria, in attesa di un’onda che possa allagare tutto, che possa spazzarle via 

Il tema principale di questo romanzo è la ricerca, ogni personaggio è alla ricerca di qualcosa. Edith è alla ricerca del Guarneri del Gesù, Manuel è alla ricerca di se stesso, di uscire fuori dal passato che perseguita la sua mente anche dopo il trasferimento sull’isola di Novembre, Neve ed Andreas sono alla ricerca di una fuga dal carcere e da quella trappola che rappresenta Novembre.

“Isola di neve” è un romanzo che il lettore difficilmente lascerà andare. Ogni personaggio trasmette delle sensazioni, delle emozioni. Ad ogni capitolo rimani a bocca aperta, incredulo per quello che hai appena letto. Ciò che si prova è speranza per la storia di Neve ed Andreas, per la ricerca di Edith e l’abbandono della vecchia vita di Manuel. Novembre, sia nel 1952 che nel 2004, è piena di malinconia.

Trovo tutto ciò geniale sia per quanto riguarda la storia che la scrittura, molto limpida e che permette al romanzo di essere letto con molta facilità e velocità. Non esistono punti morti, ogni momento è un’emozione diversa molto intensa soprattutto sul finale che lascerà al lettore tanto stupore e la sensazione di aver perso un amico caro.

Sono sicura che in voi nascerà una dipendenza verso questo romanzo nonché capolavoro.

VALUTAZIONE

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