Salve a tutti! Nella recensione di oggi, vi andrò a parlare di una delle ultime uscite di fantascienza targata Fanucci: “Il futuro di un altro tempo” di Annalee Newitz.
Ringrazio la Fanucci per avermi inviato la copia cartacea!
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Nell’ultimo periodo della mia vita mi sto appassionando alla fantascienza e quando mi hanno proposto la lettura di questo romanzo ero entusiasta e il mio entusiasmo è stato di gran lunga ripagato.
È un romanzo piuttosto particolare ma l’ho apprezzato davvero tanto. Andiamo ad analizzarlo nei particolari.
Ci troviamo davanti a due filoni narrativi: il primo ha come protagonista Tess, geologa che fa parte di un team di ricercatori che vuole cambiare la linea del tempo e rendere il futuro delle donne migliore. Il secondo, invece, ha un’altra protagonista, Beth. Beth è una ragazza come tutte le altre, con un gruppo di amiche e un fidanzato. La vita di Beth verrà stravolta da eventi molto significativi e in qualche modo collegati alla vita di Tess. I due destini saranno inevitabilmente collegati.
Ma “Il futuro di un altro tempo” non è solo un semplice romanzo di fantascienza ma tocca anche altri temi importanti, uno dei quali è il femminismo. Il gruppo di Tess dovrà salvare la linea temporale per evitare un futuro dove gli uomini hanno il controllo sulla vita e le scelte delle donne. L’autrice ci mostra il futuro e il passato e come questi siano influenzati l’un l’altro. Tess sarà di grande aiuto e le sue scelte saranno fondamentali per il destino stesso di tutte le donne.
Un altro elemento che mi è piaciuto molto è la macchina del tempo. Una macchina del tempo molto particolare e originale. In questo caso, la macchina del tempo non è un elemento strettamente futuristico ma un elemento che è sempre stato presente ancor prima della nascita dell’uomo e che ha permesso a quest’ultimo di poter cambiare gli errori del passato e avere un futuro migliore. Ma non per tutti sono una buona idea, c’è chi desidera ardentemente distruggerle e metterà Tess in seria difficoltà.
L’originalità del romanzo non termina qui, ci sono elementi che rendono il romanzo inclusivo e rappresentativo di molte identità sessuali. Annalee Newitz non si identifica in nessun genere e questo ha influito sulla caratterizzazione dei personaggi. Infatti, C.L., personaggio interessante all’interno del romanzo, è no-binary e presenta l’utilizzo della schwa (ǝ). All’interno del romanzo è presente anche una donna transessuale. Ammetto che per me è una novità l’utilizzo della ǝ all’interno di un romanzo per indicare un genere neutro ma è anche una bellissima novità così che ognuno possa sentirsi rappresentato.
Il romanzo scorre via molto facilmente e quasi non mi sono resa conto di essere arrivata alla fine. L* scritt* ha avuto l’abilità di trattare temi non semplici con grande bravura. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, i personaggi sono descritti a 360° e in particolar modo le protagoniste, verranno mostrati i loro punti forti ma anche le debolezze che rendono i personaggi più umani.
Ci troviamo avanti un romanzo scritto con maestria, uno di quelli che alla fine ti lascia degli interrogativi e che fanno riflettere. Io ne consiglio vivamente la lettura!
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