Posted on: 17 Ottobre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Finalmente dopo tanto tempo riesco a scrivere la recensione di uno degli scrittori che più gradisco. E nella recensione di oggi andremo a parlare del primo romanzo della sua trilogia thriller: “Il Buio dentro”.

Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita. Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di un tempo, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, portandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.

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“Il Buio dentro” è il primo di una trilogia thriller, di cui ho letto anche il terzo e sicuramente insieme al secondo ne parlerò nelle prossime settimane. Trilogia scritta da Antonio Lanzetta che mi aveva incuriosita con il terzo (Le colpe della notte) e poi conquistata con alcuni racconti veramente belli (Tipo quello di Pandemonium, Finché c’è carne sulle ossa oppure Nella Pioggia).

Uno dei protagonisti di questa storia è lo scrittore Damiano Valente, detto lo Sciacallo. Egli si ritroverà a rivivere un efferato omicidio che già lo aveva sconvolto molti anni prima. Il passato tornerà a farsi sentire più vivo che mai. Ma mentre Damiano è a caccia per trovare il colpevole, non solo il presente ci viene mostrato. Infatti, si racconta anche dell’estate del 1985 dove tutto ebbe inizio. Un’estate che vede coinvolti quattro giovani ragazzi (Flavio, Claudia, Damiano e Stefano) convinti di passare dei bellissimi momenti. Momenti che purtroppo saranno destinati a durare poco.

Questo dualismo, passato e presente, è proprio la parte che più ho apprezzato. Attraverso questo vengono caratterizzati tantissimo i personaggi e si scopre del loro vissuto. Poi, ovviamente, si aggiungono sempre più dei tasselli per svelare il mistero.

“Il buio dentro” ha un protagonista pazzesco. Damiano lo sciacallo, un uomo tormentato, un po’ scontroso ma che si farà apprezzare tranquillamente. Ma non solo lui, è stato molto bello leggere del gruppo di ragazzini in quell’estate dell’85.

Non sempre mi soffermo sullo stile di scrittura di un determinato autore, soprattutto per il thriller, un genere complesso le cui fondamenta si basano su suspence e colpi di scena, ma lo stile di scrittura di Lanzetta mi piace troppo. Ti ritrovi a leggere tantissime pagine senza nemmeno farci caso!

Come si può ben capire, il buio dentro è un romanzo che mi è piaciuto moltissimo. Un romanzo che mi sento di consigliare a tutti, amanti del thriller e non.

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