Posted on: 4 Dicembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Nella recensione di oggi andremo a parlare di una delle mie ultime letture fantasy: “Gli occhi del re” di Giulia Nurchis.

Ringrazio l’autrice per avermi inviato la copia cartacea

Gli occhi del re
A otto anni l’anima di Aighas è già stata spezzata, calpestata, dilaniata. Ha visto la madre morire per mano del padre, sovrano di uno dei regni del mare, ed è stato diseredato per aver cercato di salvarla. Costretto ad abbandonare per sempre la sua terra ed il titolo, è stato condotto dal fratello maggiore alla corte di re Eiro, signore delle isole dell’Ergeseneo, perché diventasse il primo guerriero del principe e sfuggisse così ad una vita di miseria e schiavitù. Lottando per integrarsi, Aighas è riuscito a farsi considerare come un figlio dai sovrani delle isole e come un fratello per il principe. Nonostante ciò, l’amore e l’odio che è capace di provare sono estremi, viscerali, stravolti da quella terribile esperienza che non lo abbandonerà mai del tutto. La sua vita prenderà una piega inaspettata a causa di una nuova terribile minaccia.Voci raccontano di un uomo, un barbaro del nord, che è stato capace di creare un regno dal fango e riunire un esercito pronto a volgere le sue mire verso i regni del mare. Gli occhi di quest’uomo sono capaci di irretire, la sua voce di ingannare, il suo aspetto di confondere. Si dice sia il figlio di un dio e sembra sia destinato a conquistare il mondo intero.

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“Gli occhi del re” è uno degli ultimi romanzi fantasy che ho concluso, una lettura che ha tratti ho apprezzato e altri di meno, tutti elementi di cui andrò a parlare. Un romanzo che è ispirato molto all’antica Grecia, dettaglio che ho apprezzato non poco!

Questo romanzo racconta le vicende di Aighas, un giovane principe ripudiato quando era piccolo dal proprio padre e accolto nella corte di Re Eiro. Qui crescerà insieme al figlio del re, Salai, fino a diventare un prode guerriero. Egli farà un duro addestramento che gli tornerà utile quando il Re a capo dei barbari decide di spezzare l’equilibrio di questo mondo.

In “Gli occhi del re” non si parla solo guerra. Aighas affronterà anche amicizia, amore, lealtà e vendetta che lo aiuteranno a crescere, diventare una persona migliore. Questo è un elemento che ho apprezzato e non: affrontarli ha permesso di conoscere il protagonista molto meglio ma la prima parte è stata un po’ lenta a parere mio. Ovviamente è una questione di stile e gusti, sono sicura che molti non saranno d’accordo. Però se la prima parte l’ho trovata lenta, la seconda l’ho trovata più vivace e più coinvolgente fino ad arrivare di un epilogo sorprendente.

Come già ho accennato prima, il romanzo è ispirato all’antica cultura greca. Questo è un elemento che mi è piaciuto molto perché l’ho sempre adorata. L’autrice è stata molto brava e ha decritto perfettamente tutti gli elementi che mi hanno permessa di immergermi in questa cultura tanto bella quanto a tratti cruda.

Aighas è un protagonista che mi è piaciuto, un protagonista che non si è mai tirato indietro e che ha sempre cercato di cambiare ciò che non andava nella società in cui viveva. Salai, il suo miglior amico e principe, è una spalla perfetta, sempre pronto ad aiutare il protagonista. Purtroppo con tutti gli altri non sono riuscita ad entrare in sintonia, più di tutti Ikaride. Quest’ultimo è un personaggio che a tratti ho trovato fastidioso.

In conclusione, tolte le cose che reputo molto soggettive, è un buon libro che vale la pena leggere!

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