Posted on: 18 Settembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Nel periodo estivo sono andata poco in libreria ma in una di quelle volte, ho acquistato un saggio che ho trovato particolarmente interessante. Il libro è incentrato su un tema che leggo sempre molto volentieri: l’inquisizione. Il suo titolo è: Streghe, eroine dello scandalo di Ilaria Simeone.

Ho sempre amato questo tema molto probabilmente perché sono affascinata dall’occulto e dalla figura della strega. Questi fenomeni hanno portato alla tortura e all’uccisione di povere donne, vittime dell’ignoranza del periodo storico in cui si sono ritrovate.

Il periodo dell’inquisizione è un vero e proprio esempio di misoginia ed intolleranza poiché solo le donne venivano accusate di stregoneria. Nel “Malleus Maleficarum”, scritto dal frate domenicano Kramer, riporta che anche gli uomini possono essere delle “streghe” ma solo come vittime di indottrinamento da parte delle donne. Il “Malleus Maleficarum” è l’opera più ignobile che una mente umana possa mai partorire. Coloro che venivano prese di mira erano donne sole, di classe povera e spesso con problemi pschiatrici.

Un vero e proprio annullamento dell’animo umano, l’intolleranza verso ciò che era diverso. Perché è proprio lì che nasce la volontà di dover eliminare la stregoneria che fino a quel momento era composta da credenze popolari. Ogni tipo di diversità era vista come una minaccia a quella che era la confessione predominante, per non parlare della paura di perdere il potere sia spirituale ma soprattutto politico.

A questo punto possiamo affermare che la caccia alle streghe fu un metodo di educazione e disciplinamento sociale e non è un fenomeno del tutto medievale. Il clima di oppressione e di eliminazione di ciò che non faceva parte di una società standard purtroppo ha sempre fatto parte della storia dell’umanità. Basti pensare che in seguito allo spegnimento dei roghi e al termine delle torture furono aperti i manicomi dove venivano prese in esame le “devianze” delle donne e sulla loro sessualità. E tutt’ora vediamo come la sessualità è qualcosa che vuole essere manipolata, un esempio più che lampante è “la cura per l’omosessualità”. A parer mio è definibile contro natura chi cerca di “riparare” la sessualità di una persona, libertà inalienabile di un individuo. Ma non solo, anche l’imposizione di un testo sacro può essere considerata intolleranza. Imponendo un comportamento e un pensiero che non appartiene, stai privando l’individuo della sua unicità e si viene a creare un comportamento di intolleranza verso ciò che è diverso da chi impone.

Altro fattore che sicuramente può aver contribuito alla “caccia alle streghe” e di conseguenza all’intolleranza verso colui che non apparteneva ai canoni classici della società che si era creata in quel momento è “La componente psicologica”. Bastava creare panico e paura nella società attraverso condizioni di crisi sociale, economica, politica e morale. Tutto ciò veniva alimentato da sermoni pronunciati o scritti e diffusi. Questo comportò l’intolleranza verso la stregoneria. Una situazione non troppo lontana da ciò che accade oggi.

Effettivamente, se ci fermiamo a pensare “la caccia alle streghe” non è mai terminata ma trasformata in qualcos’altro man mano che il tempo ha fatto il suo corso. Ogni periodo storico ha avuto il suo “intollerato”. E per questo che bisogna prendere coscienza delle azioni che vengono rivolte a sé stessi ma in generale nella società. Nemmeno iniziare una “caccia al cacciatore” è utile per la società. Ma è utile sostituire “l’intolleranza” con l’accettazione.