Posted on: 13 Novembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi parleremo della seconda parte di un romanzo di cui vi ho già parlato qui sul blog e su i miei social: Dormire in un mare di stelle di Christopher Paolini

Ringrazio di cuore la casa editrice Rizzoli per la copia!

Paolini
È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un’odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.

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Ecco la seconda parte dell’avventura della nostra xenobiologa Kira. Oltre mille pagine di avventure fantascientifiche divise in due. Se vuoi leggere la prima parte, clicca QUI . Nella seconda parte saremo alle prese con la risoluzione della guerra tra umani e meduse ma soprattutto il segreto di Kira che non era stato ancora svelato.

La seconda parte è più avvincente, è presente molta più azione e io l’ho preferita alla prima. Le avventure al bordo della Wallfish insieme all’equipaggio saranno incandescenti. La protagonista prenderà confidenza con la lama morbida e andando avanti con la lettura scoprirà nuove potenzialità che le saranno utili soprattutto nel finale. Il finale è sorprendente e personalmente l’ho trovato azzeccato seppur piuttosto scontato.

Durante la prima parte dell’avventura non sono riuscita ad entrare in sintonia con la protagonista ma nella seconda parte le cose cambiano e ho iniziato a provare empatia verso Kira. Ogni personaggio presente si sviluppa nei migliori dei modi e inizia a mostrare non più un lato duro e combattivo ma anche fragilità e sentimenti.

Come ho già detto nella recensione della prima parte del romanzo, il world building è il pezzo forte e si riconferma anche nella seconda parte. Ogni dettaglio è curato perfettamente, la tecnologia utilizzata che ha permesso all’uomo di colonizzare anche l’universo. La scienza del futuro è spiegata in modo logico, infatti alla fine del libro troviamo anche i trattati scientifici su cui si è basato Paolini. Ho trovato questo dettaglio davvero interessante e piacevole perché attraverso ciò è molto più semplice comprendere quello che si è letto nelle pagine precedenti. La ricerca dietro ogni vita e oggetto utilizzato è davvero tanta e si nota poiché tutto sembra così reale

Anche lo stile di scrittura utilizzato da Christopher Paolini per la stesura di questo romanzo è davvero azzeccato. Uno stile semplice che lascia scorrere la storia piacevolmente. Penso che ciò sia davvero importante perché procedendo con le pagine i dettagli sono molti e con un linguaggio più complesso e florido si rischierebbe di perdere il filo del discorso diventando un unico ammasso di informazioni senza forma.

Trovo che Paolini abbia fatto un eccellente lavoro e abbia creato una storia adatta anche a chi non legge molta fantascienza. Ho apprezzato davvero tanto questa seconda parte tanto da averla letta in brevissimo tempo, mi ha incuriosita ed affascinata. Una lettura che io consiglio di non perdere

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