Posted on: 22 Aprile 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi vi voglio parlare di una delle mie ultime letture, una lettura che ho trovato piacevole. Ho voluto prendermi alcuni giorni per poter scrivere la recensione perché è un libro molto forte. Il suo titolo è: Come un angelo caduto dal cielo di Giada Menin.

Ringrazio di cuore l’autrice per avermi fornito la copia del suo romanzo e per la dedica, la custodirò nella mia libreria!

leila
Leila trascorrere la maggior parte del tempo guardando fuori dal finestrino, ma il panorama è tutt’altro che vario e piacevole. Le uniche cose che scorrono inesorabili davanti ai suoi occhi sono le montagne. Montagne dappertutto. Montagne a destra, montagne a sinistra, davanti, dietro. Non avrebbe mai pensato che lo Yemen avesse così tante montagne e, in ogni caso, non avrebbe mai creduto potessero raggiungere simili altezze. Esse danno vita ad una vera e propria prigione naturale. In questo posto non c’è bisogno di sbarre o catene per rinchiudere o isolare totalmente un essere vivente, pensa sconsolata. Basta portarlo tra queste vette rocciose e, probabilmente, non ritroverà più la via di casa.

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Ora sanno che tra loro si è creato un legame indissolubile. Ora sanno che Allah ha unito i loro cuori spezzati, le loro anime fiorite. Ora sanno di non essere più sole in quel deserto.

Ho terminato questo romanzo in breve tempo nonostante non sia stato uno dei romanzi più semplici per le tematiche trattate e mi è piaciuto molto, mi è piaciuto così tanto che leggevo pagine senza rendermene conto e intanto la storia scorreva. Ad ogni vicenda la curiosità aumentava, volevo sapere a tutti i costi della protagonista, della sua sorellina, di tutte le donne.

La storia raccontata in questo romanzo potrebbe essere tranquillamente vera, una storia di cui molto spesso sentiamo parlare su internet, al telegiornale, nei saggi. È una storia che ha una base di verità, quella verità che ha sconvolto la vita di due sorelle innocenti la cui unica colpa è essere nate in un paese, l’Italia, in cui per noi la libertà di religione, di espressione, di come vestirsi è scontata. Per noi donne italiane è normale uscire con amiche, indossare un vestito colorato, un jeans, leggere, studiare, pregare un Dio non imposto ma scelto per nostra libertà. Queste sono libertà che le donne arabe non hanno, quelle donne che vengono ridotte ad oggetto, mercificate e picchiate perché hanno alzato lo sguardo, perché si rifiutano di concedersi anche al proprio marito.

Leila è una ragazzina di 13 anni che vive in Italia con la sua sorellina Aisha, la sua adorata mamma e il suo papà, uomo burbero yemenita di 40 anni. La vita delle due ragazzine verrà stravolta quando faranno per la prima volta un viaggio nella terra del loro papà, lo Yemen.

Lo Yemen è un paese musulmano e di cui la protagonista rimane affascinata. È affascinata dalle case colorate, dal modo di vestire delle donne perché lei è ancora piccola per capire il loro “velo”, dalla cultura diversa rispetto a quella italiana. Sarà proprio in questo paese che Leila vivrà il suo peggiore incubo perché insieme alla sorella verrà costretta a vivere nello Yemen e ad abbracciare il modo in cui le donne vengono trattate.

Leila è anche una donna forte e grazie alla sua determinazione, riuscirà a combattere con le unghie e con i denti per far valere i suoi diritti e di tutte le donne musulmane.

Mi è piaciuto molto il modo in cui l’autrice ha raccontato la storia, è molto descrittiva e questo ha reso ancora più facile entrare nella storia, sentire sulla propria pelle il dolore dei personaggi, la tristezza in cui vivono. È un romanzo che fa riflettere su temi che sentiamo molto lontani da noi ma che sono ancora, purtroppo, molto attuali.

È anche molto scorrevole, inizierete a leggere e non vi renderete conto che avrete letto 30/40/50 pagine in poco più di un’ora.

Mai come in questo momento Leila si è sentita più vicina al traguardo, più vicina a Salama, più vicina alle donne arabe in generale, quelle che non fanno mai domande, che sanno stare zitte, rincantucciate bel loro piccolo angolo di mondo, silenziose ascoltatrici di tante brutte storie e rassegnate spettatrici di troppe ingiustizie

Io non posso fare altro che consigliarvi questo romanzo perché è molto valido, uno di quelli che colpisce sia per il modo in cui è scritto sia per i temi trattati. Sono sicura che se gli darete una possibilità, ci entrerà nel cuore proprio come è entrato nel mio!

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