Posted on: 8 Dicembre 2020 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve lettori!
Oggi vi voglio parlare di un romanzo dietro cui c’è un’iniziativa che mi piacerebbe condividere con voi. Il romanzo in questione è civico-19 di Gloria Bertolasi.

Ringrazio di cuore l’autrice per avermi permesso di leggere il libro!

Tutte le certezze di Irina si sgretolano quando il marito la lascia.
Si vede perciò costretta ad abbandonare il suo Paese, l’Ucraina, sua madre e i suoi figli per cercare un futuro in Italia, dove riesce a trovare lavoro. È in un paesino tra le colline emiliane che si stabilisce per fare la badante a Teresa, una vecchia conoscente di suo padre. Qui si costruisce una nuova vita, una nuova routine, ricominciando a sperare di riabbracciare un giorno i suoi cari. Farà nuove amicizie e consocerà anche un uomo interessante, il medico del paese, che le farà di nuovo battere il cuore.
Ma non ha fatto i conti con una pandemia globale, quel Covid-19 che in pochi giorni sconvolgerà ancora una volta la sua vita, e quella di tutto il mondo.

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Ho sempre cercato di non parlare mai di questa tematica sia sul blog che sul mio profilo instagram perché vorrei che il clima fosse sempre sereno, un piccolo angolo dove le cose brutte non possono raggiungermi però oggi farò un’eccezione. Non siamo qui a parlare di tristezza ma semplicemente del periodo storico particolare che stiamo vivendo, ne parliamo perché questa storia è ambientata proprio in questo periodo.

Prima di iniziare a parlarvi del romanzo in sé, volevo comunicarvi che qualora sceglieste di acquistare questo romanzo, il ricavato andrà in beneficenza ad UNICEF che si prende cura dei bambini in questo periodo difficile.

La protagonista di questa storia è Irina, una donna proveniente dall’Ucraina per cercare fortuna in Italia. Prende questa decisione dopo l’abbandono del marito e dalla sua volontà di voler dare un futuro ai suoi due figli. Irina si reca al civico-19 dove ad attenderla ci sarà Teresa, una donna anziana a cui dovrà badare dietro compenso. Qui inizierà una nuova vita, avrà una nuova speranza nel cuore. La sua speranza nasce quando incontra Alberto, medico del paese. Un bell’uomo che le strapperà sorrisi e voglia di ricominciare a prendersi cura di sé. La sua routine insieme a quella di Teresa verrà stravolta da una nuova malattia tanto temuta, il covid-19. Da quel momento Teresa e Irina non saranno più le stesse e dovranno fare attenzione a questo mostro sconosciuto.

La protagonista, come ho già detto, è Irina, donna ucraina con dentro l’Italia poiché è il paese di origine di suo papà. Un padre di cui sente fortemente la mancanza e questa mancanza sarà rimarcata a lungo in tutto il romanzo. È una donna forte, caparbia e che non ha paura di rimettersi in gioco per dare un futuro a coloro che ama, i suoi bambini. Una donna però che non smette di soffrire per il suo matrimonio ormai andato e arresa ad una vita a cui non aspirava. Durante la lettura del romanzo, ho provato molta tristezza per Irina, come se quelle cose le stessi guardando per davvero.

Altro personaggio di questa storia è Teresa, una donna anziana che non si arrende agli anni. Cura molto il suo aspetto, le piace indossare abiti belli e i suoi gioielli, insomma, una donna che le piace prendersi cura di sé. Prende molto a cuore Irina e il finale di questa storia ne è una dimostrazione. Teresa mi ha ricordato la mia nonna, sarà per lo stesso nome, sarà che erano molto simili ma è sempre bello vedere pezzi della propria vita attraverso i personaggi della storia che stai leggendo ed è quello che è successo a me.

Questa è una storia breve, l’ho letta in 24 ore circa e l’ho apprezzata nella sua semplicità. La comunicazione del dolore per una situazione che sta stravolgendo le vite di tutti penso sia importante, ci mette avanti ad una realtà che molti sottovalutano quando non dovrebbe essere così. La sicurezza e l’informazione penso siano cose necessarie ora.

Tutto sommato è una storia valida, una lettura che si può affrontare in un pomeriggio o quando si ha voglia di qualcosa di leggero ma allo stesso tempo significativo. Io sento di promuovere questo libro sia per la storia in sé che per il fine al quale andranno i soldi ricavati. Solo per quest’ultimo io vi invito a dare un’occhiata e se vi convince, acquistarlo.

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