Posted on: 18 Ottobre 2019 Posted by: ancoraunaltrolibro Comments: 0

Salve a tutti! Nella recensione di oggi andremo a parlare di tutta l’intera trilogia dei romanzi brevi che hanno come protagonista Binti. Libro uscito da poco per Mondadori.

Binti
TRAMA: Binti Ekeopara Zuzu Dambu Kaipka di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell’astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l’occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza. Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l’equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un’astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l’ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso. Il volume raccoglie i romanzi brevi: “Binti”, “Ritorno a casa”, “La maschera della notte” e il racconto “Il fuoco sacro”.

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“BINTI EKEOPARA ZUZU DAMBU KAIPKA”

“Binti” è una serie di tre romanzi brevi incentrate sulle vicende fantastiche di una ragazza Himba, Binti. Ho ricevuto l’intera serie in PDF in anteprima dalla Mondadori (che ringrazio!) ma dopo aver letto il primo (RECENSIONE) mi sono fiondata in libreria il giorno d’uscita e l’ho acquistato cartaceo. Un romanzo che mi ha conquistata.

Saltando il primo romanzo quindi, il secondo mostrerà la vita di Binti sul pianeta Oomza Uni, insieme all’amico medusa Okwu. Binti approdrata a Oomza Uni, come normalmente qualsiasi scuola, inizierà a frequentare diversi corsi, dove affinerà le sue abilità. Non solo, Binti dovrà lavorare sodo, anche per superare i pregiudizi dei cittadini di Oomza Uni che non sono così tanto buoni. In seguito, vi sarà il ritorno in madre patria dove Binti scoprirà numerose cose sul proprio conto. Tra tradimenti, verità e crescita personale, Binti dovrà scongiurare una guerra tra Meduse e Khoush che potrebbe creare qualche problemino di troppo.

La fantascienza non è tra i miei generi preferiti, anzi quando vado in libreria lo scaffale “Fantascienza” lo evito proprio. Però questo romanzo mi ha incuriosita molto fin da quando è stato annunciato dalla Mondadori. E devo dire che mi ha spiazzata tantissimo.

La cosa che più colpisce di tutto il romanzo è sicuramente Binti, una ragazza che vuole vivere, scoprire ma più di tutto affinare le proprie capacità. Ella perseguirà i suoi obiettivi anche a costo di mettersi contro la propria tribù, tanto che la lascerà nel bel mezzo della notte per andare a studiare su Oomza Uni, cosa che le costerà ostilità da parte della sua tribù, gli Himba. Ma nonostante ciò, lei non li abbandonerà mai.

Per tutti e tre i romanzi brevi, si farà la conoscenza di moltissime creature strane e razze diverse: il popolo africano degli Himba, i Khoush e le Meduse tra quelle più caratterizzate. Gli Himba rispecchiano moltissimo le classiche tribù africane partendo dalla sua organizzazione, le idee e i costumi che verranno descritte brillantemente dalla Okorafor. Seppur con qualche particolare in meno, anche ai Khoush e le Meduse verrà ritagliato qualche spazio per scoprirne di più. I Khoush, un popolo spavaldo e che sfruttano gli Himba. Le Meduse, un popolo di guerrieri capaci di portare distruzione.

Come qualsiasi buon romanzo fantascientifico, anche in questo non mancano di certo elementi futuristici che tipicamente caratterizzano questo genere: a partire dagli oggetti di comunicazione fino ad arrivare a navicelle spaziali create all’interno di organismi di animali marini. Elementi che generalmente non apprezzo ma che, in Binti, mi sono piaciuti non poco.

In questa trilogia però, si può notare anche tematiche molto importanti che ho notato: come già anticipato nella prima, la diversità. Quest’ultimo non è una caratteristica che deve incutere timore ma è una caratteristica in più, un qualcosa che ci rende unici. È una tematica importante e molto marcata. Essere diversi non significa essere sbagliati.

La prima cosa che chiunque non sia una donna nera sembra notare in una donna nera sono i capelli. Diamine, anche tra noi nere notiamo subito i capelli l’una dell’altra

Dall’introduzione di Jemisin

“Binti”, oltre ad essere un romanzo fantascientifico veramente fantastico, colpisce tantissimo. Soprattutto per il tripudio di emozioni che il lettore affronterà durante la lettura. Non solo, il personaggio Binti farà innamorare tutti. Un personaggio che ho trovato diverso dai soliti e che vedremo crescere dalla prima fino all’ultima pagina.

Consiglio la lettura a tutti i lettori, indipendentemente se piaccia o no il genere fantascienza 😄

VALUTAZIONE

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