Salve a tutti! Nella recensione di oggi parlerò di un romanzo storico incentrato su una delle persone più importanti per Dostoevskij: la sua segretaria Anja.
Il libro “ANJA, LA SEGRETARIA DI DOSTOEVSKIJ” mi è stato gentilmente offerto e ringrazio!
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“La stenografa solerte, ingannata, sta per scrivere. Già ha toccato il foglio col pennino quando capisce che non c’è nulla da scrivere ma che si tratta solo di ascoltare senza domandare nulla”
Molti di noi avranno sentito parlare nella loro vita uno dei più grandi scrittori della letteratura russa: Dostoevskij. Ma in quanti di una delle persone più importanti per lui? Ebbene in questo fantastico libro storico viene esaltata la sua importanza!
Anja (o Anna Grigor’evna) è stata la stenografa di Dostoevskij che lo ha aiutato in uno dei suoi periodi brutti. Costretto da un contratto a scrivere un romanzo in poche settimane, egli verrà aiutato da Anja. Dostoevskij detterà l’intero romanzo a voce, da qui la nascita de “Il giocatore”.
Ovviamente, il romanzo presenta la vita di Anna Grigor’evna partendo da prima di conoscere Dostoevskij fino a dopo la pubblicazione del romanzo. Infatti il romanzo è diviso in tre parti. La prima parte è dove viene presentata la storia della segretaria e i suoi studi da stenografa. La seconda è dove prenderà vita “Il Giocatore” mentre la terza tutto quello che viene dopo e la loro vita in quanto essi si sposeranno.
La cosa più affascinante di questo romanzo, oltre a scoprire un personaggio eccezionale, è lo stile dell’autore. La storia viene presentata come se noi fossimo protagonisti invisibili che assistiamo alle vicende. Uno stile di narrazione inusuale almeno per me: il lettore e il narratore che gli presenta la “scena”. Una cosa che mi ha veramente colpita. Quello che meno mi è piaciuto è il lessico un po’ troppo alto che vi costringerà a prestare molta attenzione e la lettura diventa un pò complicata almeno nel periodo del relax.
Come già detto prima, il personaggio che più colpisce è la protagonista: Anja. Un personaggio forte e intelligente che darà una grande mano a Dostoevskij. Nonostante qualche diverbio tra i due, Anja non smetterà di affiancarlo anche dopo la pubblicazione.
“Tiene stretto il baratro tra il pollice l’indice, la piccola Anečka. Il cotratto è uno straccetto che lei si porta appresso come un bene ormai svalutato… come un brandello di stoffa con cui non si possa fare più un bel nulla. Avrebbe voluto disinnescare l’inferno, ma è una cimice l’inferno, una cimice nascosta nel suo anfratto e che lì vive, pasciuta per quanto possa esserlo una cimice.”
Il romanzo, seppur di non facile lettura, mi è piaciuto. Soprattutto, ammetto, ho scoperto una figura importante che prima non conoscevo.
Consiglio il romanzo a tutte le persone appassionate di romanzi storici. Sono sicura che vi emozionerà!
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